[...] Alyssa allontanò il palmo sanguinante e lo fasciò con il fazzoletto di stoffa che ormai ne era intriso. <<Ma che cosa ti è successo? Non sembri più tu, Blake!>>
Lui finse di pensarci alcuni istanti posandosi due dita sul mento e poi parlò. <<Forse vederti con un altro mi ha fatto diventare ancora più pazzo di quanto già fossi... comunque, il patto è stato stipulato, ora sparisci.>>
Alyssa si voltò senza aggiungere altro indignata e lasciò la stanza, mentre Blake la contemplava allontanarsi fino a svanire. Si sentiva soddisfatto, carico di energia, pronto a sollevare il mondo con un dito, ma nel contempo spento come una bambola di cera. Finalmente era riuscito a sfogarsi, a liberarsi dall'egemonia della sorella sputandole addosso tutto il suo rancore, ma a che prezzo? Il più delle volte ad un istante di felicità corrispondono anni di sofferenze, non importa quanto ciò sia ingiusto, la vita gioca con le nostre emozioni continuamente. E' come se l'anima fosse un immenso domino che si ripete all'infinito, la vita inserisce tutte le tessere, ed in quel momento noi potremmo star facendo qualsiasi cosa, ma è lei in realtà a manipolarci attraverso innumerevoli prove, poi arriva il giorno in cui quella mano malefica ed invisibile posa l'ultima tessera che corrisponde alla felicità, attende per un tempo brevissimo ed infine dà una lieve spinta, sfiora appena l'oggetto... è necessario un solo tocco perché tutti ci crolli sulle spalle ed il dolore ci soffochi.
L'ennesimo domino di Blake si era concluso, e la frustrazione che lo tormentava aveva affondato gli artigli di nuovo nel suo stomaco. Soffocò un fastidioso e martellante reflusso in gola, devo imparare a controllarlo, pensò.
Credeva di camminare al buio, delirante, in un corridoio angusto e stretto, senza via d'uscita... eppure era fermo nella propria asettica ed insulsa stanza a cui avrebbe voluto donare un po' di colore; quelle mura bianche e spente lo irritavano, gli facevano venir voglia di spaccare tutto. Forse il rosso sarebbe stato soddisfacente, forse il sangue delle sue prossime vittime sarebbe stato ancor più adatto ed eccitante.
Uno dei gatti gli saltò sulle gambe facendo le fusa, Blake lo accarezzò e si accorse di provare l'impellente bisogno di piangere, ma le lacrime non bagnarono i suoi occhi... Non provava più niente.
Come in un giorno d'inverno, un cristallo sulla pelle, il suo cuore era gelido: le emozioni erano svanite. Accade così, quando ami o soffri tanto intensamente, giungi ad un punto morto, in cui l'apatia regna; ci si inaridisce a poco a poco, l'anima si sgretola in silenzio, lentamente... e quando la metamorfosi è completa, del vecchio io non rimane più nulla.